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Una vita impegnativa e avventurosa

Aggiornamento: 29 feb 2024




Nella mattinata del 2 Marzo 2023, gli alunni di diverse classi della nostra scuola, la Belvedere, hanno avuto la fortuna di incontrare Gianluca Guida, direttore Dell’istituto Penitenziario Minorile di Nisida da oltre 20 anni. Ormai la struttura è tra le più efficienti al mondo, proprio grazie al dottor Guida. Il meccanismo che ha portato agli ottimi risultati dell’IPM è scattato con la prima visita dell’attuale direttore, che rimase esterrefatto dalle condizioni del carcere. Questo ha portato dunque ad un desiderio di rivalsa. Gianluca Guida e la sua squadra si sono immediatamente rimboccati le maniche, iniziando a porre i primi mattoncini del grande lavoro oggi visibile.

Lo scopo dell’Istituto è quello di recuperare i ragazzi, in che modo? Innanzitutto, facendo comprendere i loro errori per far sì che non li ripetano più, e fornendo un’adeguata istruzione, per poi insegnare un mestiere, così da trovare una collocazione nella società dopo il periodo in carcere. All’apparenza può sembrare facile, ma non lo è affatto.

I giovani detenuti spesso sono contrari alle attività proposte in carcere e soprattutto allo studio, che è il primo tassello per recuperarli. Nonostante ciò, il personale del carcere si impegna quotidianamente con affetto e amore nei confronti dei ragazzi per farli uscire dalla situazione di detenzione in cui si sono cacciati. Insomma, Nisida è un po’ una famiglia, che malgrado le difficoltà come rivolte, aggressioni e tentativi di fuga, va avanti, sempre e comunque.

Questo grande lavoro non è stato di certo fermato dal colosso del Covid che però ha portato qualche indispensabile modifica nell’organizzazione del carcere. Innanzitutto, colloqui con le famiglie, laboratori e scuola sono stati sospesi ed è stato importante scandire dei turni di lavoro ben precisi alle guardie e al resto dello staff, per evitare al massimo il contatto tra carcerati e figure esterne, in modo da preservare la salute di tutti.

I ragazzi, a detta di Gianluca Guida, hanno reagito piuttosto bene alle restrizioni, meno che ad una, la negazione dei colloqui. I detenuti hanno inizialmente sofferto per non poter ricevere visite dai propri cari, ma ad certo punto si sono abituati, finché il problema Covid non è stato superato e messo momentaneamente da parte, sperando di non aver bisogno di prenderlo nuovamente in considerazione.

In conclusione, il dottor Guida ha definito la vita nell’istituto di Nisida, impegnativa e avventurosa, sperando che possa aiutare i ragazzi a rivalutarsi, trovando una posizione accettabile nella società.

Carlo Cosentino



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