Gli alunni di sei classi terze della scuola Belvedere, le sezioni A B C D G L, hanno letto il testo della giornalista e scrittrice Titti Marrone, dal titolo Meglio non sapere. Il testo è in forma di reportage narrativo e racconta la storia vera di tre bambini tra i 4 e i 6 anni deportati ad Auschwitz e l’incredibile odissea delle loro famiglie per ritrovarli.
I personaggi al centro della vicenda sono le sorelline Tatiana e Andra Bucci, le due italiane più giovani sopravvissute ad Auschwitz, il loro cuginetto Sergio, le loro madri, le sorelle Gisella e Mira. Andra ha 4 anni, sua sorella Tatiana ne ha 6 come il cuginetto Sergio. È il 1944 e a Fiume i nazifascisti deportano la famiglia. Da qui ha inizio una storia non avventurosa ma raccapricciante che vede come protagonisti i tre bambini.
Sapevamo che si trattava di una storia vera, ma incontrare l’autrice il 3 febbraio presso la nostra scuola, ci ha consentito di capire ancor di più tutto l’accaduto.
Titti Marrone è venuta in compagnia di Mario De Simone, il fratello di Sergio, uno dei protagonisti.
Mario ha spiegato con enorme commozione, come il fratellino di appena 6 anni fosse stato catturato e portato in campo di concentramento, qui poi affidato con altri 20 coetanei alle “micidiali cure” del dottor MENGELE che selezionava personalmente i bambini da utilizzare come oggetti per l’inoculazione del batterio della tubercolosi come richiesto dal dott. HEISSMEYER. Portati nel campo di concentramento ad Amburgo, nell’infermeria furono sottoposti agli esperimenti medici. A fine guerra fu inviato l’ordine di distruggere le prove di ciò che era sto fatto, ed i bambini furono impiccati.
Dopo molti anni un giornalista tedesco, Günther Schwarberg, scoprì la strage dei 20 bambini, da tutti dimenticata. Ne trovò le prove e decise di rintracciare i parenti, e dà vita a un memoriale nella scuola di Amburgo dove i 20 bambini furono uccisi, invita Gisella nel 1985. Lei va e decide che Non vuole, non può sapere che Sergio è morto. La storia è arrivata fino a Titti Marrone nel 1995, dieci anni dopo. Gisella era morta, suo figlio Mario, nato dopo la guerra, era stato invitato da Günther ad Amburgo per una nuova commemorazione. Subito dopo, sconvolto, andò a parlarne alla giornalista, responsabile della Cultura al Mattino di Napoli. Lì ad Amburgo aveva saputo nei dettagli tutto sulla morte di suo fratello. Aveva scoperto ciò che per la madre era impossibile accettare.
Il trasporto con cui Titti Marrone ha descritto i fatti assieme a Mario, ci ha enormemente colpiti perché la storia di Sergio l’ha fatta sua, ha deciso con coraggio di urlare al mondo altre cattiverie nascoste. Quando le abbiamo chiesto se avesse mai immaginato che un libro così “forte” potesse essere letto nelle scuole da giovani studenti, lei ha risposto che non se lo aspettava, ma la cosa la rincuora, le dà speranza.
Le foto di Sergio e delle cuginette, le foto dei 20 bambini straziati da inedia e terrore ce le hanno mostrate sapendo di darci una frustata, per svegliarci forse da quell’indifferenza che oggi sembrano avere in molti, anzi alcuni negano addirittura l’esistenza della “soluzione finale” hitleriana.
Possiamo solo dire che è ASSURDO!
Giorgia Annunziata, Federica Colella, Francesca Di Candia, Mirko Picone, Stefano Saviano,
Fabio Gatto, Ilaria di Tullio
(credits photo: Giorgia Annunziata, Francesca Di Candia)
Comentarios