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Un funzionario che faceva il suo dovere

Aggiornamento: 29 feb 2024



Lunedì 6 marzo 2023 è stato ospite della nostra scuola il dottor Claudio Salvia, figlio di Giuseppe Salvia, ex vicedirettore del carcere di Poggioreale, ucciso dalla Nuova Camorra Organizzata.

Ci ha parlato di suo padre, di come non ha abbassato la testa alla criminalità e di come è fiero di tutto ciò che ha fatto. Infatti, tra gli anni ‘70 e ‘80 a Napoli ci furono “gli anni di piombo”. In quel tempo lo Stato era assente, “lasciando” spazio alla camorra che aveva preso il controllo di tutta Napoli. In quella confusione si distingueva un personaggio, Raffaele Cutolo, passato da delinquente arrestato per omicidio a fondatore e capo della Nuova Camorra Organizzata. Infatti, anche se lui era detenuto a Poggioreale, comandava come se fosse stato fuori, avendo contatti con i suoi dipendenti, ai quali dava loro ogni tipo di incarico: far ammazzare delle persone, dare soldi a qualcuno.

In questa situazione, perfino le guardie di sicurezza avevano paura di lui, dandogli una serie di benefici che andavano contro il regolamento. Giuseppe Salvia si arrabbiò molto e decise in ogni modo di ostacolarlo. Alla fine di una sentenza al tribunale, nessuno voleva perquisire Cutolo, come prevedeva il protocollo. Lo fece lo stesso Giuseppe Salvia, il quale fu schiaffeggiato dal boss. Irritato, lo rimproverò del suo "comportamento" e lo minacciò di morte, dicendo testuali parole: «Io ti devo far ammazzare!» - e così fu.

Il 14 aprile 1981 Giuseppe Salvia venne ucciso da tre colpi di pistola, sparati da Mario Incarnato, dipendente di Cutolo, nella Tangenziale di Napoli. E così finisce la lotta di Giuseppe Salvia…ma non la nostra. Infatti, deve essere d’esempio, e Claudio Salvia ci ha dato alcuni suggerimenti per non seguire quella strada sbagliata: essere colti, e quindi studiare, per evitare di cadere nel giro della malavita, oppure seguire gli esempi giusti e non idolatrare personaggi sbagliati. E poi avere cuore. Infatti, Giuseppe non provava disprezzo contro i detenuti, anzi li aiutava.


Il dottor Claudio Salvia ci ha raccontato un episodio molto interessante. Un giorno incontrò un avvocato, il quale gli disse di essere stato un carcerato quando suo padre era vicedirettore a Poggioreale. Quella persona andava all’università ed era stata arrestata per rissa. Dentro al carcere i detenuti non potevano avere niente, e quindi chiese a Giuseppe Salvia di poter avere un libro di economia per studiare per un esame. Salvia acconsentì e l’avvocato, una volta uscito dall’istituto di pena, ringraziò Claudio per ringraziare suo padre.

Claudio Salvia, inoltre, segue la sua scia di cuore e ogni Natale va a Poggioreale e prepara la cena ai detenuti, provando una grande soddisfazione.

Anche noi dobbiamo lottare contro la camorra perché, come disse Giovanni Falcone, “La mafia non è affatto invincibile; è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine”.

Marco Criscuolo Gaito

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