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Testimoni della legalità

Aggiornamento: 29 feb



In occasione di “Marzo della legalità”, sono state svolte moltissime attività, per informare e sensibilizzare gli studenti sul tema della legalità; tra queste c’è stato l’incontro con il direttore e con a comandante dell’IPM di Nisida, la visione del docufilm “Mirea”, l’ascolto di testi musicali come “Pensa” e “Cento passi”, la registrazione del videoclip di quest’ultima canzone, la lettura del libro ”La ragazza che sognava di sconfiggere la mafia”, riflessione su alcuni personaggi simbolo della lotta contro la criminalità.

Personalmente, mi hanno colpito tutte in modo diverso; ad esempio, l’incontro con il direttore Guida ha spostato l’attenzione dalle fiction sul carcere minorile di Nisida e ci ha aperto gli occhi sulla vera vita dei ragazzi detenuti. Le attività che svolgono ogni giorno nel penitenziario non sono a scopo di punizione, ma di rieducazione, come imparare un mestiere, in modo da poter ricreare una vita onesta una volta fuori dal carcere.

Del romanzo, invece, mi ha colpito come nessuno provasse mai a fermare e a calmare la prepotenza di Leone Rizzo, il mafioso del paese. Questa indifferenza si trova anche nella vita reale, quando si lascia agire il crimine senza denunciare, per paura dei malviventi e delle loro famiglie.

Queste iniziative mi hanno davvero aperto la mente: non mi sarei mai interessato molto a come trascorrono le giornate i detenuti di un carcere minorile, né mi sarei mai dedicato così tanto alle storie di Falcone, Borsellino e Impastato senza l’incoraggiamento delle professoresse.

In conclusione, da queste attività ho tratto molti insegnamenti, ma il più importante è come essere un vero testimone della legalità, senza paura di affrontare il serio problema della criminalità.

Giovanni Langella

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