Il giorno 28/01/20 la nostra classe, la 2^C, ha partecipato ad una incontro con la professoressa Mariapaola Ghezzi e il professor Vittorio de Asmundis per commemorare la giornata della memoria.
Ci hanno raccontato lo sterminio degli ebrei da parte dei nazisti, raccontando anche altre vicende mai rivelate prima a noi ragazzi.
Durante la seconda guerra mondiale i “diversi, gli ebrei, la gente con pelle di un altro colore, venivano perseguitati dall’esercito nazista.
Venivano rinchiusi nei campi di concentramento dove i letti erano scomodi perché fatti di legno e il bagno corrispondeva ad un semplice buco.
I campi erano protetti da fili di ferro e sorvegliati da soldati che uccidevano tutti coloro che cercavano di scappare.
Il campo principale era quello di Aushwitz con più di 1500 ebrei.
Ci hanno raccontato che ce n’era uno anche a Trieste dove c’è un muro sul quale si nota una grande macchia rossa: è una macchia di sangue, segno della assurda violenza procurata ai bambini ebrei che venivano afferrati dai piedi e sbattuti contro il muro poi bruciati nei forni e resi cenere.
I professori ci hanno rivelato che esistevano anche altri luoghi dove i perseguitati venivano torturati, come la scala della morte che in inverno si ghiacciava, diventando scivolosa. Era una specie di gioco per i tedeschi che spingevano gli ebrei sulla scala portandoli alla morte.
Un altro luogo era un vicolo dove le donne venivano mandate con la promessa della libertà: loro correvano fino alla fine e poi venivano sparate alla tempia dai soldati.
I bambini uccisi da questa guerra sono stati tanti come Sergio De Simone che, utilizzato come cavia per un esperimento per la tubercolosi, finì per essere impiccato.
Abbiamo ascoltato altri episodi di discriminazione che subivano gli ebrei prima che cominciasse la loro cattura.
Nel nostro quartiere una classe della scuola Primaria Vanvitelli, composta da alunni e insegnanti ebrei, fu isolata e allontanata dalle altre.
Azioni razziste però si ripetono tutt’oggi allontanando i migranti. Purtroppo, non ricordiamo che proprio i cittadini italiani sono stati i primi ad immigrare in America o in qualunque altro continente o paese.
I migranti subiscono atti di razzismo e violenza e , invece, vorrebbero solo trovare lavoro ed essere accettati. I viaggi che fanno non sono di sicuro piacevoli e loro vorrebbero di certo restare nel loro paese natale, ma lì c’è guerra o povertà. I gommoni su cui viaggiano spesso non sono nemmeno legali e molti migranti perdono la vita in viaggio.
La tragedia della discriminazione è sempre presente ma bisogna evitare che si diffonda per non far ripetere orrori come quello dello sterminio ebreo.
Chiara Panaro
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