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Quattro Giornate: “Abbiate cura di voi stessi e della pace perché vi garantirà un futuro”

Aggiornamento: 21 feb

Giovedì 16 Maggio 2019 la redazione del “Belvedere online” ha avuto l’opportunità e l’onore di intervistare Gennaro Morgese, figlio di Maddalena Cerasuolo, una partigiana che ha combattuto durante le Quattro Giornate di Napoli e Antonio Amoretti, che all’età di 16 anni, era un giovane combattente.

Abbiamo incontrato Gennaro Morgese a piazza Quattro Giornate, davanti alla stazione della Metro vicina alla centrale dei Carabinieri. Dopo esserci presentati lo abbiamo intervistato ed è stato davvero affascinante poter ascoltare tutto ciò che ha fatto sua madre, Maddalena Cerasuolo, tutto ciò che riguarda quel periodo terribile ed anche la sua opinione sugli eventi del’43. Successivamente ci siamo spostati nella nostra redazione e il signor Morgese ci ha parlato di altre esperienze vissute dalla madre e ci ha ricordato il valore del ricordo, della memoria, del passato, del futuro e della pace con alcune frasi: “Il passato è il pane del futuro.” “Abbiate cura di voi stessi e della pace, perché vi garantirà un futuro.”

Sono frasi di cui bisogna cogliere il significato, utili e importanti per la vita di tutti i giorni. Questi pensieri mi hanno lasciata “a bocca aperta”, sono rimasta meravigliata, estasiata e sorpresa.

Poi, è arrivato anche il signor Antonio Amoretti, Presidente dell’ANPI, che ha voluto raccontarci tutto ciò che ha provato durante quel periodo, ha voluto farci immedesimare e farci comprendere appieno che la guerra è una cosa sbagliata. Tra le tante espressioni e i tanti pensieri utilizzati, ha voluto ricordarci il vero scopo delle guerre: “La guerra è terrorismo. Tutte hanno un solo a scopo, quello economico.” Non si tratta di un suggerimento, un’idea o altro, si tratta della verità, perché tutti le vare cause sono, in realtà, solamente pretesti per giustificare tutta la violenza e tutti gli errori che si compiono.

Abbiamo intervistato anche Antonio Amoretti, che ci ha fornito risposte dettagliate, interessanti e profonde.

Infine, dopo tutti i ringraziamenti, ho avuto l’onore di potere consegnare una delle due pergamene realizzate da noi ragazzi per ringraziarli perché tengono vivo il ricordo delle sofferenze provate durante la guerra e promuovono il mantenimento della pace.

È stata un’esperienza istruttiva e non solo, visto che ho avuto l’opportunità di comprendere ancora meglio tutto ciò che riguarda le sofferenze provate dal popolo napoletano attraverso una persona a cui sono state raccontate e un’altra che le ha vissute. Spero che ragazzi di tutte le età, ma principalmente quelli dai 10 ai 18, abbiano l’occasione di parlare con qualcuno che sa davvero cos’è la guerra e che, quindi, tutti possano capire quanto sia orribile.

Aurora Nour



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