Le sue opere rappresentano incisioni su legno, litografie e mezzetinte che tendono a presentare costruzioni impossibili, esplorazioni dell'infinito, paradossi, motivi a geometrie interconnesse che cambiano gradualmente in forme via via differenti.
A noi, queste opere, hanno dato sensazioni di infinito come per esempio il famoso quadro “Relatività”. Un ambiente dove si muovono e vivono personaggi in cui una parete diventa un pavimento, una finestra una botola, le scale stesse cambiano verso a seconda di come vengono vissute.
Famosi sono anche i suoi autoritratti. La guida ci ha spiegato che la vita di Escher è stata molto difficile e, a pensarci bene, tutti i grandi artisti che hanno incontrato ostacoli durante il loro percorso sono riusciti a sprigionare tutta la loro rabbia nelle loro opere. Queste opere sono, più che altro, in bianco e nero, chissà perché. Le opere che abbiamo trovato più originali e spettacolari e su cui ci siamo maggiormente soffermati sono stati “Belvedere”,ovviamente, “Relatività”, ”Mano Con Sfera Riflettente”, una delle sue poche opere in cui l’autoritratto è fatto con una piccola deformazione, “Metamorfosi” e, infine, alcuni delle sue illusioni ottiche come il ”Triangolo di Escher”. Questa mostra ci ha incuriositi molto e le sue opere rappresentano un “viaggio” in una realtà che esiste in qualche parte nel profondo della nostra mente e ci costringe ad affermare che tutto è solo apparenza.
Dario R. e Simone D.L.
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