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Immagine del redattoreilBelvedereonline

La vera vita all’IPM di Nisida

Aggiornamento: 29 feb 2024



Gianluca Guida, il direttore del carcere di Nisida è venuto nella nostra scuola insieme alla comandante Eleonora Ascione perché prossimamente andremo a vedere un docufilm ambientato proprio nel carcere di Nisida intitolato Mirea. Gianluca Guida ha precisato che la serie TV Mare Fuori, che sta avendo tanto successo in quest’ultimo periodo, non è la realtà.

Il Direttore non ha nulla contro la serie, anzi, gli piace molto, ma ha evidenziato che quello che è narrato in TV riguarda le storie romanzate dei personaggi e non la vita che si svolge dentro il carcere. Nisida ha due obbiettivi importanti: quello di garantire la sicurezza alla comunità e quello di garantire ai ragazzi la comprensione dei loro errori e ricostruire la propria vita come una seconda possibilità.

Dopo questa premessa, abbiamo iniziato a fare domande sul carcere, sulla vita nel carcere e sui detenuti. Un detenuto, entrando in carcere, si chiude in se stesso, senza fidarsi di nessuno, si sente abbandonato e, per farlo aprire, tutti gli operatori dell’IPM danno loro del tempo per farli adattare e per farli fidare.

La differenza tra Poggioreale e Nisida è sulle attività e il modo di vivere. I ragazzi di Nisida, oltre ad essere di meno, rispetto agli adulti di Poggioreale, sono minorenni e quindi obbligati a frequentare la scuola e svolgere attività pomeridiane, sono seguiti dagli operatori del carcere, invece gli adulti non svolgono attività obbligatorie. Durante l’emergenza covid le attività pomeridiane, gli incontri con i genitori e la scuola sono state sospese per evitare che la malattia entrasse anche nel carcere. È stato faticoso ma i ragazzi sono stati molto collaborati. Molto complicata è stata la ripresa delle attività e della scuola dopo il covid.

Prima dell’arrivo di Gianluca Guida, il clima nell’IPM di Nisida era molto triste, tanto che quando un Ministro andò a visitarlo pianse per la tristezza, quindi, hanno cercato di rendere il carcere un posto migliore, e anche con l’arrivo di Eleonora Ascione, la comandante, i ritmi nell’istituto sono cambiati.

I reati più comuni per i quali i ragazzi vengono arrestati sono spaccio, omicidio, tentato omicidio, rapina o violenza.

Nel carcere di Nisida le risse sono molto rare, ma succedono. L’ultima coinvolse circa 30 ragazzi e fu seguita dall’evasione di due ragazzi, ritrovati dopo poco. I ragazzi reclusi, spesso, non hanno figure di riferimento e quindi si agganciano alle persone più forti, che spesso sono cattive persone.

Il male affascina sempre perché è una sfida continua, ma crescendo e maturando ci allontaniamo sempre di più da questa idea fino ad arrivare a pensare il contrario, ovvero che in realtà è il bene ad affascinarci.

Nisida può ospitare massimo 70 ragazzi. Nel carcere si cerca di insegnare ai ragazzi ciò che i genitori in alcune situazioni non hanno fatto.

Si cerca il problema e per risolverlo. Ma ciò avviene solo se i ragazzi sono disposti a collaborare.

L’articolo fondamentale della nostra Costituzione per Gianluca Guida è il numero 3 che garantisce ai cittadini italiani la rimozione dei problemi e l’uguaglianza. I ragazzi e le ragazze di Nisida si incontrano spesso soprattutto durante le attività pomeridiane Gianluca Guida ed Eleonora Ascione fanno di tutto per aiutare questi ragazzi, perché hanno un rapporto affettivo con ognuno di loro. Ciononostante alcuni non riescono a cambiare, invece altri cambiano riuscendo ad integrarsi nella società e si sentono fieri di aver raggiunto i propri obiettivi. Alcuni loro riescono a rimanere in contatto con il direttore andando a trovarlo in carcere anche con la propria compagna e la propria famiglia Infine, Gianluca Guida ha detto che se dovesse descrivere la vita in carcere con una sola parola, direbbe avventurosa.

Ringraziamo Gianluca Guida ed Eleonora Ascione per questa bellissima intervista e li ringraziamo anche per la loro disponibilità

Giulia Tramontano



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