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Immagine del redattoreilBelvedereonline

Il museo della Grande Guerra

Aggiornamento: 8 ott 2022


Poco tempo fa, sono andata a visitare il Museo della Prima Guerra Mondiale in Trentino.



La Prima Guerra Mondiale è anche chiamata guerra di posizione perché nella seconda fase del confitto si iniziarono a costruire le prime trincee, che erano dei tunnel scavati nel terreno e servivano ai soldati per mantenere le posizioni e per avere un riparo.




Sono andata in una tricea dove c’erano degli oggetti di uso quotidiano trovati lì. Una cosa che mi ha fatto suggestionare molto sono state le voci dei soldati che avevano combattuto in guerra e si rifugiavano nelle trincee.



La trincea era fredda e umida, c’era un secondo ingresso che però era sbarrato e prima serviva per sparare i nemici.

Nel museo c’erano alcune testimonianze dei soldati italiani che avevano combattuto sul fronte austriaco e da queste si capisce che il loro principale nemico era il freddo.

Per coprirsi dal freddo, i soldati usavano solo le loro uniformi, dei cappotti molto leggeri e degli equipaggiamenti come ad esempio delle stufe.



Le armi usate a quell’epoca erano ben diverse da quelle in uso oggi: le granate, le armi bianche e da fuoco, grandi mitragliatrici stabili e infine armi da difesa come il filo spinato.

Nel museo c’era una sala dove ho visto un video che mi ha colpito molto. Riportava le registrazioni dei soldati mentre combattevano; mi sono accorta che quelle persone avrebbero fatto di tutto per vincere la guerra, addirittura un soldato si è buttato con dei vestiti normali in un lago ghiacciato per recuperare una mitragliatrice.


È stata molto interessante questa visita e mi ha commosso vedere tutto quello che facevano i soldati per sopravvivere in guerra.

Eliana Morgera

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