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Il mio incontro con Maurizio De Giovanni

Aggiornamento: 11 nov 2023



Il 13 maggio 2023 si è tenuta al Palazzo delle Arti di Napoli (PAN) la seconda edizione del “Premio Teresa Buonocore”, evento patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Napoli e da alcune tra le più importanti associazioni che operano sul nostro territorio per promuovere lo sviluppo della legalità, la tutela dell’infanzia e garantire l’assistenza diretta alle famiglie delle vittime della criminalità.

Le parole scelte quest’anno dagli organizzatori per esprimere il sacrificio di Teresa Buonocore, vittima nel 2010 di un brutale omicidio per mano di due killer assoldati dall’uomo da lei denunciato per gli abusi sessuali compiuti su una delle sue figlie, sono rappresentate efficacemente proprio sulla locandina della manifestazione: Coraggio, Difesa dei Diritti dell’Infanzia, Legalità.

Tra gli ospiti di questa seconda edizione lo scrittore napoletano Maurizio De Giovanni, autore di celebri romanzi e serie televisive di successo come Il Commissario Ricciardi e I Bastardi di Pizzofalcone, ma anche di testi teatrali di grande originalità in cui la tradizione partenopea si fonde con la cultura europea e americana.

Nel suo breve, ma efficace intervento, lo scrittore ha condannato duramente ogni forma di sopruso e di violenza, in particolare quella esercitata vigliaccamente contro le donne e contro l’infanzia.

Quello dell’infanzia perduta è, infatti, un tema molto caro a De Giovanni che, proprio in uno dei suoi romanzi più intensi e commoventi, Il giorno dei morti, ha narrato la triste storia di un bambino, Tettè, vittima innocente di sua madre: prima abbandonato appena nato, perché frutto di un suo amore segreto e poi, qualche anno dopo, ucciso per salvaguardare il suo patrimonio di famiglia.

Alla domanda che gli ho posto su cosa gli adulti non dovrebbero mai dimenticare di fare per non negare l’infanzia, De Giovanni ha risposto che “quello che non devono fare gli adulti è dimenticare di essere stati bambini, perché gli adulti, purtroppo, ben presto e appena possono, cercano di dimenticare di essere stati bambini” e ha concluso il suo intervento affermando che “gli adulti belli sono quelli che rimangono bambini. Nessun adulto è bello se dimentica di essere stato un bambino”.




Dopo aver ricevuto il premio dalla giuria, l’autore è andato via tra gli applausi della sala, affollata non soltanto dalle autorità istituzionali, ma da tanto pubblico della società civile napoletana.

Miriam Perrone

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