Alcuni redattori, alunni della classe 2°A della Belvedere, al PAN hanno conosciuto, attraverso le sue opere, un artista totalmente nuovo per loro: Maurits Cornelis Escher
La mostra su Escher è stata molto interessante. Escher è un artista per noi sconosciuto e vorremmo comprenderlo meglio. Escher non solo è stato un grande artista, con un grandissimo talento, ma ha usato anche delle tecniche di disegno molto difficili, come le xilografie e le litografie. Abbiamo notato che Escher disegnava ciò che vedeva. Noi, attraverso le sue opere, siamo riusciti a vedere e percepire ciò che lui percepiva. Abbiamo apprezzato molto la sua tecnica: egli disegnava indirettamente, perché la sua realtà era distorta, contorta e lui spesso la raffigurava nelle sfere.
Le sue xilografie sono “difficili” da comprendere; sono opere complesse, dei veri e propri puzzle, che però hanno una logica. Escher usava spesso l’effetto Droste (cioè un immagine nella quale è raffigurata la stessa immagine all’infinito; il nome deriva dall’omonima marca di cioccolato, che per prima utilizzò questa tecnica di disegno nella sua confezione). Ci sono molte allusioni ad Escher nei film (es. Una notte al museo 3 ), nei fumetti (es. Mikie Mouse) o ancora negli album musicali (es. Pink Floyd).
Riteniamo Escher un genio che ha utilizzato delle tecniche che fino ad ora non avevamo incontrato.
Valerio F. e Lucia P.
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