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Diego come Valeria non più ricordo, ma memoria

Aggiornamento: 29 feb 2024



Il 15 Marzo 2023 “ilBelvedereonline”, nella Sala dei Baroni al Maschio Angioino, ha partecipato all'incontro tra le sette redazioni dei giornalini scolastici in rete aderenti al progetto "Sulla scia di Valeria".

L’evento, legato all'impegno di molte personalità per tenere viva la memoria di Valeria Capezzuto, giornalista della Rai, scomparsa prematuramente, sensibile a tematiche importanti come la legalità, il rispetto dell'ambiente, il benessere e la cura della persona, con particolare interesse per la donazione degli organi, è stato organizzato dall'associazione "Partenope dona", di cui è presidente la prof.ssa Loredana Pulito.

In questa cornice le 7 redazioni hanno avuto l'onore di intervistare quattro personalità, e più precisamente: Alessandra Clemente (presidente della Fondazione Silvia Ruotolo, vittima innocente di camorra), Loredana Pulito (presidente dell’associazione "Partenope dona"), Francesca Ghidini, giornalista e amica di Valeria, Massimo Vignati (proprietario del museo dedicato a Diego Armando Maradona).

Massimo Vignati, in particolare, ha raccontato di sé e del motivo per cui ha fondato un museo appositamente per Dios10. Ci ha confessato che inizialmente era nato tutto per passione: collezionava maglie, coppe e tanto altro. Improvvisamente si accorse che, raggruppando tutti questi "cimeli", ne veniva fuori un vero e proprio museo. Ha ribadito che tutti i trofei di Maradona sono così importanti per lui e per la storia della sua famiglia che non permette di estrarli dalle loro teche neanche per un evento. Tra tutti gli oggetti ce n’è uno che ha un’importanza unica e ha una vera e propria storia dietro: era sera, Massimo era piccolo e stava tornando da una partita del Napoli. Faceva freddo, c’era una pioggia battente e si bagnò tutto. Ebbene incontrò Maradona fuori lo stadio (il padre di Massimo conosceva bene il Dios10, in quanto lavorava come custode della struttura) e Diego gli donò il suo giubbotto che oggi è custodito gelosamente nel museo e ha per Massimo un valore inestimabile.

Mi ha profondamente colpito la sensibilità di quest'uomo, in particolare la sua volontà di tenere vivo il ricordo di Diego, non solo come il calciatore più grande di tutti i tempi, ma anche come uomo buono e riconoscente alla città di Napoli, che lo ama tutt'oggi come fosse ancora tra noi.

Solo così, con questo sentimento, le persone, come la stessa Valeria, non sono più ricordo, ma diventano memoria.

Matteo Maria Albano

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