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Conosci La Casa di Matteo?

Aggiornamento: 21 feb 2024





La casa di Matteo è una struttura che si occupa di bambini al di sotto dei cinque anni con delle gravi patologie. Spesso, alcuni minori vengono abbandonati dalle loro famiglie (per motivi economici o semplicemente perché non possono prendersene cura) e sono accolti, perciò, nella casa di Matteo.

La casa di Matteo è nata da una storia vera. Matteo era un bambino adottato da una famiglia dopo essere stato abbandonato. Poco dopo gli venne diagnosticato un tumore al cervello e, dopo una lunga battaglia, Matteo non ce la fece. La casa di Matteo è nata per dare una speranza di far parte di una famiglia a bambini con gravi patologie.

La struttura è proprio una casa, con una cucina, un salotto e camere da letto. All’interno, oltre alle infermiere, sono presenti degli educatori che guidano i bambini nella loro crescita. Vengono inoltre proposte attività per l’attivazione sensoriali ai bambini con alcuni sensi poco sviluppati.

Con la situazione attuale per quanto riguarda la guerra, a Bacoli, in una villa del ‘700, sono stati ospitati molti bambini ucraini insieme ai loro genitori, per offrire una speranza anche a loro.

Tutte le informazioni presenti in questo articolo sono state ricavate dall’intervista al gestore dell’associazione e responsabile della struttura.

Simone Russo


Martedì 29 marzo, la scuola A. Belvedere di Napoli, ha ospitato Marco Caramanna, il responsabile della Casa di Matteo e capo dell’amministrazione organizzativa. È stato un giorno molto importante per la scuola, che ha mostrato i loro lavori sull’inclusività.

La visita è iniziata mostrando agli ospiti i vari progetti, un brano rap, organizzato da una classe, intitolato “Io sono io”. Poi si è proseguito con la visione di un grande filmato che accumuna tutti gli spettacolari lavori delle varie classi. Gli alunni di un’altra classe hanno invitato alla riflessione sulla diversità con una breve performance dal titolo “La differenza non è una sottrazione”. Per ultimo si è assistito ad un gioco dell’oca, con 15 cartelloni positivi, 12 cartelloni negativi e vari imprevisti, a cui partecipavano 4 squadre di una classe, ma che ha visto vincitrice la squadra arcobaleno.

Poi un gruppo di redattori del giornalino scolastico ilBelvedereonline ha intervistato Marco, per sapere cose in più sulla casa di Matteo.

Sono state ricavate varie informazioni.

La Casa di Matteo è un'idea nata dalla storia di un bambino di nome Matteo, adottato da una bella famiglia, che però dopo poco tempo ebbe la notizia che il figlio aveva un tumore. Il bambino non sopravvisse a ciò, e nacque un pensiero, se non fosse stato adottato prima sarebbe morto senza cure e con nessun supporto. Così da quel momento si creò una casa in suo onore, guidata da infermieri, educatori e volontari. Qui vengono accolti massimo 7 bambini, fino ai 12 anni, che sono stati abbandonati per problemi economici, o perché le proprie famiglie non possono prendersene cura. I bambini vengono sottoposti ad attività che sensibilizzano movimenti, che per altre persone possono risultare naturali, oltre ovviamente a varie visite mediche, si divertono con molti giochi e con i compagni. Questa grande famiglia è stata creata con l'obiettivo di accogliere e sistemare la vita di bambini che hanno sensi diversamente sviluppati, e dargli input per il resto della vita.

Per la situazione che si sta vivendo tra Ucraina e Russia, la casa di Matteo, ha messo a disposizione una villa del ‘700, a Bacoli, dove vengono ospitati bambini Ucraini con rispettive famiglie, che sono stati costretti a scappare dal proprio Paese di provenienza.

Infine, Marco saluta i redattori dicendo che per lui la Casa di Matteo, oltre ad essere una casa, è una famiglia che accoglie e include bambini diversamente sviluppati e soprattutto unici.

Elio Beninati

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