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Agi Berta e il suo percorso verso la scrittura

Aggiornamento: 29 feb 2024




Qualche giorno fa presso la nostra scuola sono stati organizzati incontri con gli autori che hanno fatto visita a tutte le nostre 31 classi per il progetto “Libriamoci” che ha come scopo di promuovere la lettura tra i ragazzi. Gradita ospite delle classi terze è stata Agi Berta una scrittrice e insegnante in pensione, nata in Ungheria.

Fin da piccola, è sempre stata una ragazza molto sola, aveva una grande passione per i libri e amava scrivere. Solo mettendo i suoi pensieri nero su bianco, infatti, riusciva a esprimere tutto quello che non era capace di dire a voce.

All’età di 17 anni, Agi Berta, in seguito a un incidente al ginocchio, è stata ricoverata per circa sette mesi in un ospedale e questa “esperienza” le ha permesso di approcciarsi al mondo della scrittura.

Durante la sua permanenza in ospedale, Agi Berta, infatti, si è ritrovata in una stanza con altre nove persone, ognuna con la propria storia, le proprie scelte da prendere, i propri traguardi da raggiungere, ognuno di loro aveva così tante cose da dire che Agi non poté non annotarle su un blocchetto, così da portare con sé il ricordo di ognuna di quelle meravigliose persone.

All’età di 18 anni, poi, dopo aver ottenuto una borsa di studio, si trasferisce in Polonia; è il matrimonio, invece, a portarla a Napoli, dove si laurea all’Università degli Studi di Napoli L’Orientale, in Storia e Filologia dell’Europa Orientale, vincendo, in seguito, il concorso a cattedra, prima come professoressa di inglese e, poi, come professoressa di sostegno.

Nonostante abbia lavorato, brillantemente, per molti anni come insegnante, la passione di Agi Berta è sempre rimasta, però, quella per la scrittura.

Dopo la pensione, inizia, quindi, a scrivere sul social media “Facebook”, racconti in lingua italiana, ed è così che una Casa Editrice scoprirà il suo talento e le pubblicherà, in seguito, il suo primo libro: “Confini incerti”, che racconta la storia della sua famiglia che, da un giorno all’altro, finisce con il perdere tutto, essendo costretta ad abbandonare la sua Terra, il suo Paese, la sua Patria, da qui il significato del titolo, che sta, sia a indicare i confini geografici, imposti da quel determinato periodo storico, sia il sottile confine tra il bene e il male.

Ha scritto, poi, alcuni capitoli per la Guida Verde dell’Ungheria del Touring Club, ha collaborato al volume “Testi Mariani del Secondo Millennio” e, inoltre, ha tradotto dall’ungherese “Epépé” di Ferenc Karinthy. Diversi suoi racconti sono apparsi, poi, in varie riviste; ha collaborato, inoltre, con La Repubblica Esteri.

Agi Berta, quindi, non si è mai arresa ed è proprio grazie al suo impegno e alla sua determinazione, che è riuscita a trasformare il sogno di una bambina, che amava rifugiarsi nella scrittura, in realtà.

Martina Scagliola


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