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Adolfo Pansini e le Quattro Giornate di Napoli: tra storia e memoria

Aggiornamento: 29 feb 2024



Una piacevole mattinata tra storia e memoria, quella del 18 maggio 2023, alla scoperta dei luoghi simbolo delle Quattro Giornate di Napoli, nel nostro quartiere Vomero.

La nostra classe, attraverso il racconto di un gruppo di docenti e studenti del Liceo Classico “Adolfo Pansini”, ha ripercorso le tappe della storica insurrezione, avvenuta nel corso della Seconda Guerra Mondiale, tra il 27 ed il 30 settembre 1943.

Le masse popolari riuscirono a liberare la città dall’occupazione delle forze armate tedesche, mobilitandosi con intensa partecipazione sociale e grande coraggio.

Dopo un excursus che ha fatto da apripista alla nostra visita, presentandoci gli avvenimenti storici, politici e sociali, partiti da Piazza Fuga, abbiamo raggiunto il Liceo Jacopo Sannazaro: fulcro di coordinamento della Resistenza durante le Quattro Giornate. Esso divenne non solo un centro di comando, ma anche ospedale, deposito di armi e munizioni e camera ardente dei primi caduti. Una lapide affissa sulla facciata dell’edificio, ricorda i suoi giovani studenti, tra cui il ventenne Adolfo Pansini, di cui ricorre il centenario della nascita. Tra la sua storica abitazione di via Palizzi, il Palazzo del Fascio e la Villa Floridiana, dove furono asserragliati i tedeschi, la nostra passeggiata prosegue fino alla Masseria Pagliarone, in via Belvedere. Qui, il 27 settembre del 1943 vi fu la prima insurrezione. Uomini liberi, “scugnizzi” cresciuti per strada, sulla strada difesero fino allo stremo la loro libertà.

Il caseggiato rosso di via Luigi Sturzo, che collega via Gemito con l’antico borgo di Antignano, fu invece l’ingresso dell’antica Masseria Pezzalonga dove, il 30 settembre dello stesso anno, i tedeschi furono costretti alla definitiva ritirata. Dei partigiani caduti nello scontro, ricordati nella lapide ivi apposta, alcuni morirono all’interno della stessa Masseria, altri invece furono catturati e poi mitragliati.


Ad Adolfo Pansini, valoroso antagonista degli oppressori tedeschi, è intitolato il Liceo Classico di Piazza Quattro Giornate, all’ombra dello stadio Arturo Collana, all’epoca chiamato Littorio, utilizzato come campo di concentramento per i napoletani stessi.

L’esempio del giovane eroe delle Quattro Giornate è oggi più attuale che mai e per questo non sia rinchiuso nei cassetti di un’impolverata memoria. Possa il suo vissuto ricordare che il senso più profondo della nostra umanità, è da ricercare nell’incontro con l’altro, nella difesa da ogni forma di abuso, tirannia, sopraffazione. Valori come libertà, inclusione e giustizia, siano dunque di ispirazione per ciascuna comunità scolastica e per ogni individuo, ieri oggi e sempre.

Ginevra Novi


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