Oggi 26/03/24 noi della sezione giornalistica della SMS A. Belvedere, abbiamo visitato il Real Museo del Santo patrono di Napoli cioè San Gennaro. Questa cappella fu costruita dopo la peste nel 1567 da Domenico Zampieri,è stata decorata con quadri dipinti su legno, su tela e su rame. È molto evidente la cupola (chiamata doppia calotta). Ci sono affreschi dov’è raffigurato San Gennaro con il suo celebre cappello:la mitra. San Gennaro ha “una deputazione” che si occupa di rendergli omaggio con culti. Queste persone appartenevano a famiglie ricche.Sono presenti 54 statue d’argento in tutto il museo e molto spesso la gente porta fiori a San Gennaro.
I dipinti nella cappella rappresentano le virtù della donna. Per esempio gli antichi, per dimostrare amore, “usavano una donna che allattava un bambino”.
Nell’ epoca barocca si tendeva a decorare le opere. In questa epoca fu costruito anche il reliquario.Come ogni città, Napoli ha altri santi che proteggono la città,in questo museo sono presenti due statue: quella di Sant’Irene che ci protegge dalle tempeste e quella di Sant’Emilio che ci protegge dai terremoti.
In questo museo abbiamo un’opera dal valore inestimabile voluta dal popolo napoletano e ottenuta dalle donazioni dei cittadini partenopei, stiamo parlando della mitra di San Gennaro. Essa contiene 3694 pietre preziose tra cui 198 smeraldi, 168 rubini e 3328 diamanti. Il tutto pesa 18 chili. L’opera è stata terminata nel 1713.
Lo smeraldo rappresenta la speranza, il rosso la carità e il bianco la fede. Durante la processione la mitra è stata resa elastica.
Inoltre ci sono collane donate da una famiglia di Torre del Greco, perché ogni volta che un re, una regina, persone o famiglie nobili venivano a Napoli, dovevano donare qualcosa a San Gennaro, il che è un gesto molto nobile.
Ilbelvedereonline
RICCARDO CRISTOFARO
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