Un incontro d’eccezione per la redazione del giornalino “ilBelvedereonline”: il giornalista Paolo Chiariello ha dedicato un intero pomeriggio ai giovani redattori.
1. “E così, ho potuto tornare a fare il giornalismo in strada quello che è, per me, il vero giornalismo”. Che cosa intende per “vero giornalismo”?
Il giornalista bravo è colui che vede e racconta un determinato fatto. Una delle qualità più importanti che deve possedere è innanzitutto l’onestà, indispensabile per raccontare un avvenimento in modo veritiero.
2. Lei ha vinto vari premi “Siani”, “Cronista dell’anno” e “Caponnetto”. Cosa ha provato nel ricevere tali riconoscimenti?
Quando ho ricevuto il premio Siani ero molto orgoglioso di me stesso. Siani era un giornalista onesto e molto coraggioso, non voleva farsi uccidere dalla mafia, bensì raccontare la città di Napoli. Ricevere un premio/riconoscimento che porta il suo nome è, per me, un onore.
3. Il suo è stato un percorso difficile, prima dell’iscrizione all’albo dei giornalisti professionisti?
No. Il mio è stato un percorso professionale come altri. Potrei dire di avere avuto qualche difficoltà, ma sono sempre andato avanti. Se sei bravo e capace, puoi fare qualunque mestiere.
4. Il giornalismo è sempre stata la sua passione?
5. Da piccolo già sognava di diventare giornalista? O aveva altri sogni nel cassetto?
No, volevo fare il contadino. Sono molto orgoglioso di quello che sono, ma la passione per questo mestiere è rimasta: un domani potrei lasciare il giornalismo e diventare un contadino.
6. Quando ha capito di voler fare il giornalista?
Quando avevo 15 anni. A casa arrivava La Repubblica e i racconti presenti al suo interno mi appassionavano. In particolare, leggevo le pagine dedicate agli Esteri perché volevo sapere cosa succedeva al di fuori dell’Italia.
7. Ci racconta come è stato approcciarsi al mondo del giornalismo?
È stato ed è tutt’ora un approccio difficile. C’è chi cerca di raccontare cose diverse dalla verità. L’onestà è la cosa più importante. Quello che salva i giornalisti è l’onestà del racconto, quando si va a “vedere di persona”.
8. Qual è la parte più bella del suo lavoro e quale la più brutta?
La parte più brutta è raccontare le brutte storie. La parte più bella, invece, è fare qualcosa per risolvere un problema.
9. Qual è il servizio o il lavoro di cui va più fiero?
Il servizio di cui vado più fiero è quello riguardante i rifiuti in Campania.
10. Quale consiglio può dare a noi piccoli redattori principianti ed inesperti?
Se avete questa passione, coltivatela. Studiate e provateci. C’è bisogno di giornalisti bravi.
11. Ha qualche dritta da darci? Per esempio su come suscitare interesse per un articolo?
No. L’unica dritta che voglio darvi è di recarvi nei posti per osservare ciò che raccontate.
L’informazione è emozione ed è importante trasmetterla.
12. Sappiamo che ha scritto alcuni libri: ci racconta come sono nati e perché?
Ho scritto libri sulla questione dei rifiuti, sentivo amore per la mia terra, ma abbiamo solo nascosto la “monnezza” sotto al tappeto. Scrivo perché provo amore per l’argomento che sto scrivendo.
Nonostante io abbia scritto sei libri, non mi ritengo uno scrittore.
13. Che cosa ne pensa delle fake news? Come possiamo riconoscerle e combatterle?
Le Fake News sono il male.
Per accertarsi che una notizia sia vera, è necessario verificare che la fonte sia certa. Dovete anche prestare attenzione al font, alla grammatica e alla forma. Infine, bisogna verificare che non si tratti di un giornale satirico e che la notizia non sia troppo esagerata.
14. Che cosa ne pensa dei giornali online ? Possono fare concorrenza o ostacolare quelli cartacei o I telegiornali?
No, in concorrenza no. Sono diversi: il giornale online è istantaneo, mentre il giornale cartaceo no, principalmente è finalizzato all’approfondimento. I due sono complementari tra di loro.
15. Cosa usa di più durante i suoi servizi giornalistici?
Nei Paesi in cui la situazione non è tranquilla preferisco utilizzare l’iPhone. In Italia la videocamera.
Aurora Nour De Rosa, Valerio Failla, Arianna Pelella, Aurora Saviano, Paolo Ventre
コメント