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Nisida, non chiamatela solo " una prigione" (di Francesca Schiavo)

Aggiornamento: 14 mag 2024



NISIDA, NON CHIAMATELA SOLO “UNA PRIGIONE”

Il 6 marzo 2024, le classi seconde della scuola media Belvedere, si sono recate nella palestra della scuola, per partecipare ad un progetto sul carcere minorile di Nisida, che sorge sull’omonimo isolotto. All’inizio dell’incontro, sono stati presentati la Comandante di uno dei reparti di Nisida e la squadra, formata dagli educatori dei ragazzi e una poliziotta.  Ci hanno raccontato che nel carcere ci sono sessantatre ragazzi, tutti maschi, poiché il reparto dedicato alle ragazze è stato chiuso nell’estate 2023, in quanto i ragazzi erano troppi rispetto alle femmine. Riguardo ciò, ci hanno detto che tutte le detenute se ne sono andate via da Nisida in lacrime, essendo rimaste molto affezionate ai loro educatori. Da settembre a giugno, proprio come degli alunni normali, i detenuti vanno a scuola, in una palazzina all’interno della prigione, dove si trovano nove aule.  Dopo questa breve introduzione, gli alunni hanno iniziato a fare domande, ed eccone alcune: uno dei ragazzi ha chiesto se qualcuno avesse mai tentato di fuggire dalla prigione. La Comandante gli ha risposto che è piuttosto difficile scappare, ma comunque ci sono stati dei tentativi, poiché a circondare il carcere c’è un muro alto circa 3 metri, quindi per i detenuti, ragazzi molto agili e forti, è facile da scavalcare. Dopo questo muro, però, c’è un burrone profondo 4 metri e dopo ancora il mare. Chi prova a scappare, quindi, si fa molto male e nella maggior parte dei casi va in ospedale. Alcuni ragazzi detenuti hanno provato a scappare in un altro modo: dopo aver ottenuto un permesso per stare a casa qualche giorno, hanno provato a rimanere in famiglia più del dovuto, ma quasi sempre i parenti hanno chiamato il carcere e il detenuto è stato portato di nuovo a Nisida. Altri ragazzi, si sono anche chiesti se, una volta raggiunti i 18 anni di età (quindi quando si diventa maggiorenni) e la pena non è ancora stata ancora scontata, il detenuto va portato in un carcere per adulti o ci sono procedure diverse. A questa domanda, la Comandante ha raccontato che se accadesse ciò, il ragazzo rimarrà fino ai 25 anni nel carcere minorile. Se a 25 anni la pena non è stata scontata, di solito il giudice concede al detenuto di abbandonare la prigione prima del dovuto. Altri ragazzi, invece, hanno domandato cosa fanno i detenuti durante l’estate e cosa fecero durante il lockdown del 2020. Alla prima domanda, uno degli educatori ha risposto che durante l’estate i ragazzi non vanno a scuola e a volte, ovviamente sempre sotto il controllo degli istruttori, vanno a fare qualche tuffo nelle spiagge vicino all’isola su cui sorge il carcere. Durante il lockdown, i detenuti svolsero molte attività sportive, sfruttando molto lo spazio aperto nel cortile del carcere. 

È stata un’esperienza molto interessante e formativa.

-Francesca Schiavo-

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