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La Redazione intervista due esperti di giornalismo






La Redazione Intervista due esperti di giornalismo.


Mercoledì scorso, presso la scuola Belvedere, la Redazione del 'Giornalino' ha avuto modo di intervistare due esperti giornalisti sul giornalismo oggi: Giancarlo Borriello, giornalista professionista ed esperto in Comunicazione istituzionale, Capo ufficio stampa di un partito in Campania, e la dottoressa Letizia Cafiero, Capo servizio presso la Tgr Campania. A questi due professionisti, insieme ai nostri redattori, abbiamo posto delle domande sul loro mestiere e come sono arrivati a diventare giornalisti.

Il dottor Giancarlo Borriello è stato ispirato a diventare giornalista da suo padre, anche lui giornalista Redattore capo centrale presso "Il Mattino".

La dottoressa Letizia Cafiero, invece, ha intrapreso la professione perché sin dal liceo amava scrivere. Si può dire che la carriera era già scritta nel suo cammino.

I nostri professionisti ci hanno anche parlato di come si diventa giornalista e dell'importanza di superare un esame di stato per l'abilitazione e ricevere il tesserino.

 È così che si inizia la carriera.

La Cronaca può essere diversa e specializzata come spiegato da Borriello:" le cronache che leggiamo sul giornale sono diverse tra di loro. Vi sono infatti varie cronache: bianca, quella che tutti i giornalisti devono sapere raccontare che hanno scritto almeno una volta; la rosa, che oggi viene chiamata <gossip> ovvero fatti su coppie sposate o superate; la nera, con notizie più cupe, come uccisioni o morte di persone; vi è anche la cronaca giudiziaria, per essa c'è bisogno di avere una grande conoscenza in ambito legale e conoscere bene leggi e procedimenti processuali". Queste dunque sono importanti distinzioni che riguardano la cronaca.

La funzione e il lavoro dietro le quinte del tg. ci viene spiegata dalla dott ssa Letizia Cafiero: "Vi è un pedale sotto lo scrivania che, quando viene premuto, aziona un meccanismo che fa scorrere le parole da dire durante la conduzione. Importante però è avere sempre con se i fogli di carta sui quali è trascritta la scaletta e i lanci per aiutare il giornalista se dovesse perdere il filo o bloccare il "gobbo", lo strumento adoperato per leggere le parole da dire. Uno strumento che ha una funzione molto utile, perché non fa vedere che il/la giornalista legge la scaletta che viene riflessa su un vetro davanti alla telecamera".

 

SOPHIE BORRIELLO


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