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La donazione degli organi

Immagine del redattore: ilBelvedereonlineilBelvedereonline

Aggiornamento: 21 feb 2024


Il 13/02/20 nella mia classe sono venuti quattordici ragazzi del liceo Sannazaro e due operatrici del Centro Regionale Trapianti per spiegarci il significato e l’importanza della donazione degli organi.

I ragazzi del Liceo ci hanno raccontato dei miti a cui si può far risalire il concetto di donazione degli organi, come il mito i Prometeo che donò il fuoco degli dei agli uomini; quando Zeus lo scoprì, lo punì e ogni giorno un’aquila gli mangiava il fegato..

Ci hanno poi spiegato che si possono donare organi e tessuti, come fegato, pancreas, cuore, reni, polmoni, sangue, occhi e pelle. Alcuni organi si possono donare sia da vivi che da morti, altri solo da morti.

Gli alunni del Liceo ci hanno fatto mostrato immagini di alcuni personaggi famosi a cui sono stati trapiantati gli organi come Selena Gomez, una cantante americana a cui è stato donato un rene da parte della sua coinquilina, Larry Hagman, un attore a cui è stato trapiantato il fegato o il comico George Lopez che ha ricevuto un rene dalla moglie.

Ci hanno poi raccontato di personaggi famosi che hanno donato organi, un esempio è il conduttore Fabrizio Frizzi che ha donato il midollo osseo ad una bambina affetta da leucemia.

Un’altra caratteristica molto importante del trapianto è che la famiglia del donatore deceduto non deve conoscere il nome di chi riceve l’organo, perché ci sono stati dei casi in cui genitori che avevano donato gli organi del proprio figlio hanno vissuto in maniera ossessiva la vita del trapiantato riconoscendolo come un figlio.

Un’informazione importante che ci è stata data è che ognuno di noi, dall’età di diciotto anni, può dichiarare sulla carta di identità la propria volontà di donare i propri organi in caso di morte.

L’incontro mi ha fatto capire l’importanza della vita e di quanto sono fortunata ad avere tutti i miei organi sani e a non dovere aspettare ogni singolo giorno della mia vita che qualcuno si sacrifichi per me. Ci sono persone che sono costrette a rimanere attaccate ad un apparecchio artificiale, che non possono correre, respirare e mangiare da soli e sono costretti a trascorrere gran parte del loro tempo in ospedale.

Sofia Panaro

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