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Coraggio, Legalità, Diritti dell’Infanzia al Premio Teresa Buonocore

Aggiornamento: 3 mar 2024



Venerdì 13 maggio 2022, si è svolta la prima edizione del Premio Teresa Bonocore, una donna che possiamo definire Super-Mamma. Lei ebbe il coraggio di denunciare gli abusi del vicino di casa che violentava la figlia, e per tale gesto fu uccisa.

Per descrivere la premiazione abbiamo usato tre parole: Coraggio, Legalità, Diritti dell’Infanzia.

La manifestazione si è svolta alla Reggia di Portici e sono state premiate undici persone, tutti personaggi molto noti come Vincenzo De Luca, Alessandra Clemente, Lara Sansone, Antonella Leardi, Daniela Lourdes Falanga, e tanti altri. Noi, i redattori de ilBelvedereonline, abbiamo intervistato alcuni premiati.

Il Presidente De Luca ci ha parlato del contenimento del covid nella regione campana e ci ha raccontato che è stato aiutato nel suo intento soprattutto dai medici e dai direttori degli ospedali che furono disposti a chiudere dei reparti pur di salvare i malati di coronavirus. Poi ha dato anche dei consigli a noi ragazzi, tra cui quello di non seguire la legge del branco.

In professor Antonio Corcione tra i premiati ci ha parlato soprattutto dell’importanza dei trapianti.

Mentre Antonella Leardi, madre di Ciro Esposito un tifoso del Napoli ucciso a Roma, un’altra persona premiata, ci ha detto che un tifoso, dopo una partita vista allo stadio, può tornare al massimo senza voce, ma di certo non senza vita. Ci ha raccontato di essere stata in grado di perdonare gli assassini di suo figlio grazie allo Spirito Santo e alla nonna che le ha insegnato il rispetto per le persone. Il suo obiettivo adesso è l’impegno, affinché una cosa simile non accada mai più e per riuscirci ci confida che bisogna comunicare e non dimenticare.

A ricevere il premio c’era anche Alessandra Clemente la cui madre è stata uccisa dalla camorra quando lei aveva solo dieci anni. Lei aveva paura di non riuscire a raggiungere i suoi obiettivi ma si è fatta forza e ha continuato ad andare avanti, senza mai mollare, con una determinazione da vendere. Anche lei ci ha detto che per fermare la violenza e l’illegalità bisogna commemorare e non ignorare.

Daniela Lourdes Falanga, figlio di un boss della camorra, prima si chiamava Raffaele. Ci ha raccontato della sua difficoltà ad essere nata in una famiglia camorrista e di essere nata donna in un corpo da uomo e di come, col tempo e con i sacrifici sia riuscita a far abrogare una legge contro l’omolesbobitransfobia, ottenendo la prima casa di accoglienza per persone che fanno parte dell’LGBTQ abbandonate dai propri cari. Supporta le persone attraverso incontri con scuole ed enti istituzionali in cui si creano momenti di formazione e soluzioni per situazioni difficili. In famiglia nessuno supportava Daniela che si sentiva abbandonata senza avere nemmeno un amico che la aiutasse o che l’ascoltasse. Nonostante tutte le difficoltà, Daniela ha avuto il coraggio di andare avanti combattendo sempre.

Francesco Quaranta

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