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La scuola a distanza...

Immagine del redattore: ilBelvedereonlineilBelvedereonline



Inizialmente, quando è iniziata a diffondersi la notizia dell’esistenza di questa nuova epidemia, ero molto scettica. Ho sempre cercato di guardare le cose da un punto di vista razionale, senza entrare nel panico. D’altra parte, però, penso di aver sottovalutato in maniera eccessiva la velocità con cui, come tutto il mondo sta osservando di questi tempi, una malattia infettiva può diffondersi (una conseguenza della globalizzazione, del “villaggio globale”).

Non poter uscire a causa di tutto questo mi ha scossa, in quanto mi proibisce di fare cose che per me sono quotidianità, ma che, per ora, non possono tornare ad esserlo.

Andare in libreria, vedere gli amici, fare una passeggiata in zone più lontane della città, andare a trovare parenti, fare sport… queste (e tante altre) attività mi mancano. Anzi, in questi giorni, mi sono resa conto che si tratta di vere e proprie opportunità che sono sempre stata fortunata ad avere.

D’altro canto, stare a casa non è assolutamente una cosa brutta: ho maggiori opportunità di dedicarmi alle mie passioni. Posso leggere, parlare con persone lontane, guardare film, serie televisive, ordinare l’ambiente che mi circonda, imparare qualcosa di nuovo, scoprire dei nuovi hobby e tanto altro ancora.

La cosa più strana per me che sono una studentessa è la mancanza della scuola. Certo, i/le nostre docenti sono prontamente intervenuti/e in modo da non “lasciarci soli”, attivando una didattica online che compie costantemente dei progressi, ma ritengo che ci sia una differenza abissale tra la scuola e “questa scuola”. Manca l’edificio, con le aule, i banchi, le sedie, le lavagne e tutta l’“ambientazione” tipica di un posto in cui si passa il tempo per imparare, crescere, maturare e scoprire se stessi. In più, mancano il contatto fisico, diretto, fra insegnanti ed alunni, i rapporti e le amicizie, i momenti seri, tristi, felici o scherzosi che siano.

Ho sempre apprezzato il concetto che è alla base dell’insegnamento scolastico: imparare, sì, ma insieme e crescendo. E nonostante, delle volte, qualcosa possa risultare stressante o noioso, penso che la scuola sia una tappa importante e fondamentale della vita di ognuno di noi, in quanto la cultura è fondamentale.

Credo che la situazione sia difficile per tutti, sia per chi ha contratto il virus sia per chi non l’ha contratto, ed impegnarsi allo scopo di evitare i contagi è la cosa giusta. È importante restare a casa, seguire le normative e i decreti dettati dal governo, perché senza la collaborazione ed il sostegno reciproco nessun individuo riuscirà a combattere questa emergenza.

Insieme andrà tutto bene.

Aurora Nour De Rosa

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